Per quanto non siamo tutti quanti effettivamente in vacanza, l’estate c’è, è tra noi, e per quanto siamo comunque oberati da tante cose da fare tra il lavoro, lo studio e le commissioni varie, tranne quei fortunelli dei ragazzi in età scolare, la vita, in particolare quella romana e con alcune eccezioni, tende ad avere dei ritmi un po’ più lenti e una predisposizione al chilling e alla ferialità.
Siamo comunque in estate e tendenzialmente abbiamo un po’ più di tempo libero.
Per chi riesce e può, si concede anche il lusso di lasciarsi un po’ più andare, facendo quel weekend fuori, giornate di mare o montagna, oppure puro ozio altrimenti si recuperano quei hobby o passioni che prima non si riuscivano a vivere pienamente.
È in qualche modo un ricominciare, uno staccare, un riposarsi.
Personalmente, per avere il mio “riposo” ho la necessità di stare in un posto in cui posso riposare, una zona di comfort, un luogo sia astratto che concreto che mi faccia sentire a casa. Per tentare di farvi comprendere cosa intendo per casa, mi avvalgo di una mie delle canzoni a cui sono più affezionato di una delle mie cantanti preferite, ossia Home di Gabrielle Aplin.
Personalmente vivo questo sentimento di casa e so che lì ho la certezza assoluta di sentirmi così in tre occasioni: quando leggo un libro di Murakami Haruki, quando sono in un museo, in particolare Galleria Borghese, e quando sono ad Assisi.
E voi? Qual è il vostro concetto di riposo? Come vi riposate? Cosa vi fa sentire a casa?
Voli Pindarici è un podcast di Joshua De Loa prodotto da Effemeridi Media. Sigle di Martina Corsini, musiche di Cherubba, in redazione Martina Pallaracci.
Guilty pleasures, comfort zone e riposo: Murakami, Galleria Borghese, Assisi